


La prima foto riprende due ragazzi in Emilia oggi, le altre.. ragazzi del 1966…i primi “Angeli del fango”:
E io c’ero:
Gli angeli del fango, sono stata una di loro:
4 novembre 1966 Firenze fu invasa dall’acqua .Nella notte fra il 3 e il 4 novembre 1966, dopo giorni di pioggia incessante, l’acqua dell’Arno uscì dagli argini e travolse Firenze. Per 18 ore la città rimase in balia di un miscuglio furioso di fango e detriti di ogni tipo, a cui si aggiunse la nafta uscita dalle caldaie. Il livello dell’acqua raggiunse i 6 metri nei quartieri più colpiti e quando il fiume si ritirò restituì uno scenario apocalittico. Le vittime furono 35: 17 in città e 18 nei comuni limitrofi. I danni al patrimonio furono incalcolabili Ai fiorentini, alle forze dell’ordine, all’esercito si sommarono cen- tinaia di persone che giunsero spontaneamente da tutta Italia e dal mondo. Un amalgama mai visto prima di volontari, soprattutto gio- vani, che riuscì a trasformare l’emergenza in un momento di riscatto collettivo.
E tra quei ragazzi c’ero anche io; studentessa universitaria da Bologna raggiunsi Firenze con un pulmann carico di altri ragazzi Fummo battezzati ‘gli angeli del fango’, fu uno dei primi esempi di mobilitazione giovanile spontanea del XX secolo.
Quei ragazzi non chiedevano nulla, solo salvare la cultura, andarono a spalare nei musei, nelle chiese, nelle biblioteche a salvare i capolavori, i libri, gli arredi sacri , coprendosi di fango: fango della Biblioteca Nazionale, dell’Archivio di Stato, della Biblioteca Viesseux, dei chiostri di Santa Croce, dei depositi degli Uffizzi fango di ogni istituzione culturale, fango della Sinagoga, di San Frediano, fango di ogni quartiere.
Il 4 novembre 1966, alle 6:50 del mattino l’Arno in piena ruppe la pri- ma spalletta di fronte alla Biblioteca Nazionale Centrale. In poche ore il pianterreno e i sotterranei furono invasi dalla melma.
Oltre un milione di volumi rimase danneggiato: 300.000 libri, 400.000 volumi tra giornali e quotidiani, 60.000 volumi di riviste, 400.000 pezzi di opuscoli ed estratti delle miscellanee
Fra i libri rovinati si trovarono i testi antichi delle collezioni Magliabechiana e Palatina, inclusi i preziosi grandi formati conservati nel sottosuolo. Si salvarono invece i manoscritti e gli incunaboli, conservati al primo piano.
Nei giorni immediatamente successivi al disastro la Biblioteca Nazionale diventò il centro e il simbolo dei soccorsi prestati spon- taneamente da giovani di tutti i paesi. Io prestai il mio aiuto proprio nella biblioteca nazionale Dall’ammasso di fango i libri vennero recuperati uno ad uno e passati di mano in mano attraver- so catene umane di salvataggio e messi in mucchi di segatura per assorbire l’acqua.
Fu l’occasione per una irripetibile esperienza di asciugatura e re- stauro, che permise di sperimentare tecniche diverse

E oggi.. il fango lo vediamo ancora e ancora centinaia di ragazzi sono accorsi senza che nessuno li chiamasse ma hanno risposto perché si sono chiamati a vicenda e oltre che angeli sono eroi
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