Così si chiamano queste “canne “fatte con fogli di giornali e riviste,che ,invece che andare al macero, ritrovano una nuova e bellissima vita .
Un’altro bell’incontro tra le mie allieve dei corsi di maglia, parlo di Carla, che mi ha portato un graditissimo regalo, questo bellissimo cuore:
fatto appunto di “canne”, cioè fogli di carta arrotolati su un ferro e poi lavorati a produrre gioielli e cestini e ..di tutto un po’, con tecniche diverse, dall’origami all’intreccio , proprio come quello dei cesti di vimini
Volete sapere come si fa “una canna”?:
deve rimanere un triangolo, e a seconda dei colori della carta che userete avrete risultati sempre diversi,(ad esempio con il “Sole 24ore” si producono delle bellissime borse rosa..)
QUI il loro blog:
”CARTA E OLTRE”
Così scrivono Carla e le sue amiche:
“Il nostro blog nasce per farci conoscere e per poter condividere la passione per il riciclo, in particolare quello della carta.
Da tempo avvertivamo grande curiosità e stimolo per questo tipo di attività… poi la scoperta della “cultura brasiliana” ha fatto il resto, facendo emergere la passione per la trasformazione e mutazione della carta.
Tutto ciò grazie alla conoscenza di Ana Romana Giorgini che dal Brasile ha portato qui il suo contributo per lo sviluppo della cultura del riciclo così radicata in quel Paese e purtroppo ancora scarsa nel nostro.
L’incontro con Ana Romana e i suoi insegnamenti ci hanno fatto scoprire un mondo, quello della carta e della sua meravigliosa capacità di trasformarsi dapprima in cannucce, nelle quali le fibre si mischiamo e stratificano, poi in oggetti decorativi, artistici o d’uso quotidiano.
Da allora abbiamo cominciato ad apprezzare la versatilità e potenzialità di tale materia e a sviluppare e sperimentare le tecniche del suo intreccio per la realizzazione degli oggetti più disparati, dalle borse alle lampade, alla cesteria, ai vasi, ai gioielli e monili.
Tutto sempre all’insegna e nel rispetto rigoroso della cultura ecologica del riciclo con l’utilizzo di quotidiani riviste o fogli pubblicitari usati.
Grande soddisfazione da tale attività! Creare un oggetto artigianale è già di per sé lusinghiero; se tale oggetto viene poi realizzato con materiale di riciclo, senza l’acquisto di nessuna materia prima e senza alcun costo aggiuntivo, è oltremodo appagante in quanto significa riprendere in concreto, in tempi dominati dal consumismo e dallo spreco, un legame tra l’uomo e le sue antiche tradizioni all’insegna di comportamenti naturali ed eco solidali.
L’esperienza maturata e l’interesse che gli oggetti realizzati hanno suscitato presso la cerchia di amici e conoscenti ci hanno indotto a trovare forme di condivisione e diffusione della nostra attività. Da qui la creazione di questo blog inteso come luogo di incontro, confronto e condivisione per coloro che si sentono attratti e stimolati dalle attività creative che proponiamo. Da qui, inoltre, l’impegno ad organizzare stage e corsi di vari livelli: dall’insegnamento delle tecniche base a quelle più avanzate, dalla realizzazione di oggetti piani alla produzione di quelli tridimensionali e via via più complessi e rifiniti (questi ultimi grazie all’intervento di Teresa che con le sue competenze sartoriali assiste alle fasi di perfezionamento degli oggetti che si prestano ad essere valorizzati con l’uso di stoffe e fodere)”
Ma ecco cosa ho trovato ancora con una rapida ricerca nel web:
Gli abiti di carta di Ivano Vitali
E i gioielli di carta sono oramai nei musei
Il gioiello di carta nasce intorno agli anni ’60 e, da allora, artisti e designer di ogni paese si sono misurati con questo materiale con tecniche diverse.
C’è stata una mostra alla triennale di Milano nel 2009
i gioielli di carta non hanno i prezzi di quelli d’oro o d’argento o altri materiali preziosi, ma le artiste si stanno imponendo a livello internazionale, perché il valore aggiunto è il design. In un periodo di crisi economica, il settore dei preziosi si ristruttura. Ritsuko Ogura, artista giapponese, ricicla il cartone da imballo, creando spille di piccolo e grande formato, con tinta acrilica applicata sopra la carta per dare un’idea di “ruvidezza”. La sua opera si trova nei principali musei del mondo, ha spesso partecipato al Sofa di Chicago, è presente anche al Museo of Fine Arts di Houston, nella collezione della mitica Helen Williams Drutt. Le spille più grandi e le collane sono valutate intorno ai 1.300 euro a pezzo.
Anche Janna Syvanoja è senz’altro una delle artiste finlandesi più importanti, lavora la carta attorno ad un filo di acciaio e, come ci dice Marijke Vallanzasca del Marijke Studio di Padova, una delle storiche galleriste del gioiello contemporaneo, ha creato giornali, libri, vecchi elenchi di telefono e dizionari, gioielli di grande valore espressivo e sociale, visto che il riciclo è un importante valore in Finlandia. Le sue spille valgono sui mille euro, le collane sui 2mila.
Ancora Nel Linssen, artista olandese si è interessata al “Carte carreè” un oggetto flessibile costruito da una base di quadrati di carta uniti con filo elastico, nel 1981. Dal 1994 crea forme ellittiche, cilindri, sfere con la carta Elephanten Hant della collezione Buhrmann-Ubbens. Le sue opere sono valutate tra 2mila euro (le spille) e 3mila euro (le collane). Ora queste artiste sono in mostra alla Saatch Gallery di Londra: i prezzi sono in ascesa!
fonte.il Sole 24 ore
e poi ci sono perfino i mobili di cartone.
Il cartone riciclato diventa design in occasione del Fuorisalone 2013 di Milano, in programma dal 9 al 14 aprile.
Sedute, librerie e tavoli in cartone riciclato sono state impreziosite dall’inserimento di componenti di tessuti, metallo e legno, al fine di renderli stabili, solidi. Una ricercata simbiosi di elementi volta a esaltare l’unicità della materia prima cartone, la sua leggerezza e il valore aggiunto della sua riciclabilità, per una filiera produttiva Made in Italy al 100%.
Fino ad arrivare alla casa di carta:
