Lunedì:si ritorna a Boston
Abbiamo avuto fortuna con il tempo sole sempre e una piacevole brezza la sera ,sembra il ponentino romano.. La via in cui abbiamo trovato casa nell’upper east side( la parte in alto a destra di Central park ) è molto tranquilla anche se si sente nel sottofondo il rumore della cittá, siamo non lontani dal Metropolitan museum vicini all’acqua da una parte e al parco dall ‘altra.
Domenica avendo a disposizione la macchina siamo stati a vedere un mercatino delle pulci ( anzi 2) a Brooklyn , dove sempre di più vanno a vivere i newyorkesi, più tranquilla e molto meno cara e in più gode della vista dello skyline dei grattacieli di Newyork
Williamsbourg il primo mercato e Park Slope il secondo dove ero giá stata in passato, una bella zona con un parco da cui scendono belle e tranquille strade alberate e case a schiera di sapore vittoriano.
Come si puô vedere New York non è solo grattacieli…
Un bel posto in cui vivere, collegato a Manhattan dalla metro.
Al pomeriggio siamo andati a Ground Zero,dive l’11 settembre del 2001 le Tween towers sono state colpite da un attacco terroristico causando la morte di circa 3000 persone.
Al posto delle 2 torri gemelle ora ci sono 2 bellissime fontane quadrate con l’acqua che scorre continuamente e tutto attorno sul bordo delle vasche incisi i nomi delle vittime.
Molto toccante per la forza che trasmette, e il messaggio che passano è di ricordare ma..di andare avanti ,sempre,e ,magari ancora più forti,,!
In vena di esaudire i desideri e per offrire una serata romantica agli sposetti che mi ospitano, abbiamo prenotato per la sera al “the boathouse “un ristorante su uno dei laghetti di Central Park,siamo arrivati al tramonto , laghetto con pesci saltellanti e spicchio di luna riflessa..beh,,! Era una vita che volevo andarci!
Central Park è bella e viva anche di sera tardi, ben illuminatra, piccole mac hine della polizia passano discrete e le carrozzelle passano al suono degli zoccoli dei cavalli..
Lunedì mattina:
Chiudiamo casa e Tommaso, dopo aver passato un’oretta in macchia per mantenersi il posto..ieri sera siamo riusciti a parcheggiare sotto casa, quasi vincere alla lotteria qui a New York, ma un cartello avvertiva che questa mattina la strada dalle 9 alle 10 doveva essere sgombra su quel lato per la pulizia bi-settimanale( lunedì e giovedì) per cui, messa la sveglia, giù in strada alle 9..assieme a tutti quelli che avevano parcheggiato da quella parte, una mamma si era portata anche il figlioletto e il cane..e ben attenti a sorvegliare il posto per rientrarvi non appena la macchina- pulente non fosse passata, ma in cambio abbiamo potuto lasciarla fino alle 15 ora in cui siamo tornati a riprenderla: lasciare la macchina in garage costa 25 dollari a notte o 10 dollari l’ora..
Lasciata la macchina quindi ci siamo avviati a prendere la metro ,direzione
Chelsea , e vicino il meatpacking,la zona dove una vo,ta c’erano i matratoi e che ora è diventata di granmoda, piena di boutique e ristoranti.
Volevamo vedere un’opera meravigliosa, una ferrovia rialzata trasformata in parco: la Highline
La High Line è un parco lineare di New York realizzato al posto di una ferrovia sopraelevata in disuso. Si estende per 1,22 km tra Gansevoort Street e la 30ª strada, ma vi è un progetto di estensione verso nord fino ad arrivare alla 34ª strada.
Si tratta di una sezione di 2,33 km della West Side Line, che correva lungo il confine occidentale di Manhattan tra Gansevoort Street e la 34ª strada, nel West Village. Fu costruita nei primi anni trenta ed è stata abbandonata nel 1980.
Nel 1999 si costituì un’associazione di residenti della zona, la Friends of High Line, in opposizione all’ipotesi di abbattimento dell’infrastruttura, opzione più volte ventilata, proponendo la sua riqualificazione in parco urbano. Il progetto della promenade verde, realizzato dagli architetti Diller Scofidio+Renfro e dallo studio di architettura del paesaggio James Corner Field Operations, è stato poi approvato nel 2002 mentre i lavori sono cominciati nel 2006.
La prima sezione, tra Gansevoort Street e la 20ª strada, è stata aperta al pubblico nel giugno 2009; un secondo tronco fino alla 30ª strada è stato aperto nel 2011 mentre rimane incerto il futuro dell’ultima sezione di progetto. Il tratto attualmente fruibile tra Gansevoort Street e la 30ª strada è lungo 1,6 km.
Abbiamo oercorso il tratto realizzato, tra piante stupende e alberi fioriti, un bellissimo orogetto, che dovrebbe trovare seguito in tanti paesi..
A Roma ad esempio,
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Demolire o riqualificare, questo è il problema. A dividere è il futuro della Tangenziale Est di Roma, da dieci anni oggetto di interminabili discussioni per l’abbattimento del tratto sopraelevato in corrispondenza della Stazione Tiburtina.
Un paio di anni fa è stato compiuto il primo importante passo nella trasformazione della Tangenziale Est, con la realizzazione del tratto sotterraneo e con il relativo spostamento del traffico veicolare. Ora il problema resta l’immensa sezione sopraelevata che corre fianco a fianco con i balconi di centinaia di romani, dalla Batteria Nomentana alla Stazione Tiburtina, oggetto tra l’altro di un recente restauro.
Ma se fino ad oggi il problema era proprio quello di spostare il traffico altrove, liberando il tratto sopraelevato dell’infrastruttura, oggi ci chiede se destino della Tangenziale Est debba proprio portare alla sua demolizione.
( rinnovabili.it)
