Questo articolo su Halloween,lo pubblico oramai ..da tre anni, è come il vestito buono, che si tira fuori per le grandi occasioni e che è sempre di moda.
Almeno una volta era così, prima del pret a porter, e del consumismo sfrenato(e di HM e Zara e i banchi dei vuccumpà..!)
La mia nonna materna,(la vedete nella foto qui sotto, a destra la nonna, a sinistra mia mamma e al centro,io..) aveva un elegantissimo tailleur” Principe di Galles”, e sotto portava una camicetta di seta ecru, ricamata; li indossava quando dal paesino sul lago di Como dove erano “sfollati” da Milano (e dove erano poi rimasti) , scendeva in “città”,a Lecco, magari per andare dal dottore.. e non c’erano gli armadi guardaroba, a 6 ante.. bastava uno piccolo, con lo specchio e a volte con delle rose dipinte sopra..
ma ora, dopo questo nostalgico amarcord, un po’ di leggerezza:
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..e ogni scusa è buona per fare maglia!
http://lamagliadimarica.com/2013/10/09/halloween-idee-e-costumi-per-bambini/
Halloween festa celtica rivisitata e diventata, tra dolcetti e scherzetti, un modo tra l’allegro e il macabro, per dire addio all’estate e annunciare l’arrivo dell’inverno
L’arancio delle zucche illumina il grigio dell’autunno che avanza, e si mescola al colore delle foglie che avvampano di tutte le sfumature più belle….prima di cadere.
…che sia giunto il momento di tingersi i capelli …?
Ma vediamo un po’ le origini di questa festa, e vedremo come , nata in Europa, è passata negli Usa e ci è ritornata..come operazione commerciale:
Stati UnitiNegli Stati Uniti le diverse tradizioni legate alla festa d’Ognissanti confluirono, fino ad arrivare alle consuete moderne celebrazioni.Inizialmente era una festa regionale, le cui caratteristiche erano legate alle culture degli immigrati ed alla fede religiosa personale.In epoca vittoriana furono gli strati più elevati della società ad impadronirsi della festa: era di moda, negli Stati Uniti, organizzare feste, soprattutto a scopo benefico, la notte del 31 ottobre. Era necessario eliminare i collegamenti con la morte ed amplificare i giochi e la parte scherzosa della festa.Già nel 1910 le fabbriche statunitensi producevano tutta una serie di prodotti legati unicamente a questa festa. Prende in questo periodo la connotazione di “notte degli scherzi” o “notte del diavolo”, durante la quale ci si abbandonava all’anarchia ed erano ricorrenti gli atti di vandalismo, fino al punto da ritenere opportuno l’annullamento della festività.Con la seconda guerra mondiale si fece leva sul patriottismo americano e la festa servì a tenere alto il morale delle truppe ed il vandalismo degli scherzi di peggiore specie venne eliminato.Terminato il conflitto mondiale i bambini si impossessarono della festa, anche grazie alle aziende, che dedicarono a loro tutta una serie di costumi, dolci e gadget trasformando la festa in un affare commerciale. Alimentarono l’affare con storie di lamette nei dolci e avvelenamenti di caramelle fatte in casa, inducendo gli americani a volgersi verso dolci preconfezionati.Jack-o’-lanternÈ usanza ad Halloween intagliare zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all’interno.
Da dove nasce questa usanza
Questa la leggenda irlandese:
“Un fabbro irlandese di nome Jack, ubriacone e taccagno, incontrò, la notte di Halloween, il Diavolo in un pub. Stava per cadere nelle sue mani, quando riuscì ad imbrogliarlo facendogli credere che gli avrebbe venduto la sua anima in cambio di un’ultima bevuta. Il Diavolo, così, si trasformò in una monetina da sei pence per pagare l’oste e Jack fu abbastanza veloce da riuscire ad intascarsela. Poiché, poi, possedeva anche una croce d’argento, il Diavolo non riuscì più a tornare alla sua forma originaria. Jack, allora, stipulò un nuovo patto col Diavolo, e cioè che lo avrebbe lasciato andare purché questi, per almeno 10 anni, non tornasse a reclamare la sua anima. Il Diavolo accettò. Dieci anni dopo, Jack e il Diavolo si incontrarono di nuovo e Jack, sempre con uno stratagemma, riuscì a sottrarsi al potere del principe delle tenebre e a fargli promettere che non lo avrebbe cercato mai più. Il Diavolo, che si trovava in una situazione difficile, non poté far altro che accettare. Quando Jack morì, a causa della sua vita dissoluta, non fu ammesso al Regno dei Cieli e fu costretto a bussare alle Porte dell’Inferno; il Diavolo, però, che aveva promesso che non lo avrebbe cercato, lo rispedì indietro tirandogli addosso un tizzone ardente. Jack se ne servì per ritrovare la strada giusta e, affinché non si spegnesse col vento, lo mise sotto una rapa che stava mangiando. Da allora Jack vaga con il suo lumino in attesa del giorno del Giudizio (da qui il nome JACK O’ LANTERN, Jack e la sua Lanterna) ed è il simbolo delle anime dannate ed errabonde.”
Quando gli Irlandesi, in seguito alla carestia del 1845, abbandonarono il loro paese e si diressero in America, portarono con sé questa leggenda e, poiché le rape non sono in America così diffuse come in Irlanda, le sostituirono con le più comuni zucche. Da allora, la zucca intagliata con la faccia del vecchio fabbro e il lumino all’interno, è forse il simbolo più famoso di Halloween.
Questa usanza nasce anche dall’idea che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi (in realtà questi fuochi sono i fuochi fatui, causati dalla materia in decomposizione sulle sponde delle paludi); è bene quindi che i vivi si muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti. Questa usanza fa riferimento anche alle streghe, che nei tempi più remoti venivano bruciate sui roghi o impiccate; infatti, oggi si pensa che queste vaghino nell’oscurità della notte per rivendicare la loro morte (abbigliate in maniera più o meno orrenda) e ne approfittano per usare il loro potere ad Halloween, quando quest’ultimo aumenta in misura maggiore rispetto alla loro normale paranormalità. L’usanza è tipicamente statunitense, ma probabilmente deriva da tradizioni importate da immigrati europei: l’uso di zucche o, più spesso in Europa, di fantocci rappresentanti streghe e di rape vuote illuminate, è documentato anche in alcune località del Piemonte, della Campania, del Friuli (dove si chiamano Crepis o Musons), dell’Emilia-Romagna, dell’alto Lazio e della Toscana, dove la zucca svuotata era nota nella cultura contadina con il nome di zozzo. Anche in varie località della Sardegna la notte della Commemorazione dei Defunti si svolgono riti che hanno strette similitudini con la tipica festa di Halloween d’ oltreoceano, nel paese di Pattada si incidono le zucche e all’ interno viene accesa una candela, in altri paesi si svolge il rito delle “Is Animeddas” (Le Streghe), del “Su bene ‘e is animas”, o del “su mortu mortu”, dove i bambini travestiti bussano alle porte chiedendo doni.
Una volta spazzata via la festività di Samhain e soppiantata con la festa di Ognissanti, le tradizioni che nacquero in Europa furono svariate, così come quelle che di regione in regione si diffusero in Italia nel giorno del 2 novembre, festività dedicata “ai morti”.
Abruzzo : venivano decorate le zucche, e ragazzi, contadini, artigiani andavano a bussare di casa in casa chiedendo offerte per le anime dei morti (frutta di stagione, frutta secca, dolci), in cambio della quale recitata una preghiera.
Basilicata e Calabria : nelle comunità italo-albanesi si mettevano in piedi veri e propri banchetti direttamente sulle tombe dei defunti, invitando anche i visitatori a partecipare.
Emilia Romagna : i poveri bussavano alle porte chiedendo “la carità di murt”, ricevendo cibo in cambio di preghiere per i defunti.
Friuli e Lombardia : si lasciava un lume acceso, una brocca d’ acqua e un po’ di pane sul tavolo per rifocillare il defunto che aveva compiuto un lungo e faticoso viaggio.
- Bormio (Lombardia) : la notte del 2 novembre si metteva una zucca sul davanzale riempita di vino.
Piemonte : per la cena si usava aggiungere un posto a tavolo, riservato al defunto che sarebbe tornato in visita.
Puglia : la festa, ancora in uso, prevede la decorazione di zucche (Coce priatorje), accensione di falò di rami di ginestre nelle strade e nelle piazze : si cucina sulle loro braci e si lasciano gli avanzi ai morti, disponendoli agli angoli delle strade. Diffusa anche la questua.
Sardegna : alla fine della cena, con la famiglia riunita, non si sparecchiava, per lasciare gli avanzi ai defunti. Prima della cena, i bambini andavano a bussare alle porte del paese dicendo “morti morti” e e ricevendo in cambio dolcetti e frutta secca.
Sicilia: c’ è ancora l usanza di preparare doni e dolci per i bambini, ai quali viene detto che sono doni portati dai parenti defunti.
Toscana : alla fine della cena, veniva imbandita di nuovo la tavola appositamente per i morti.
Veneto : il mattino del 2 novembre le donne si alzavano all’ alba, per lasciare libera la casa : la credenza era che i defunti tornassero non per mangiare, ma per riposarsi.
E. per finire con leggerezza.
Travestimento..famigliare..!
http://www.leiweb.it/celebrity/personaggi-news/2012/speciale-halloween-401042049119.shtml

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